
lunedì 31 marzo 2008
E ora un po' di cultura: la mia collezione di libri antichi.
domenica 30 marzo 2008
INCENERITORE?...GRAZIE MA HO SMESSO DI FUMARE
C' è ancora polemica per la costruzione dell' inceneritore a Forlì. Questo dovrebbe essere ben più potente del vecchio che sta concludendo il suo ciclo di vita. L'attuale stima di inquinamento atmosferico con il nostro vecchio termovalorizzatore è del 2%, percentuale destinata a salire di molto con il nuovo impianto che servirà a smaltire non solo i nostri rifiuti ma anche quelli delle altre regioni. Alternative? Sembra che non ce ne siano? La raccolta differenziata dei rifiuti è ancora insufficiente, così come lo sono gli altri esperimenti che si stanno mettendo in atto nelle città vicine. I nostri politici ci tranquillizzano dicendo che non ci sono problemi e l' oncologo di riferimento rassicura tutti sull’ l’incidenza dei tumori nella nostra provincia e come lui stesso dice, l’ unica carenza è nell’ educazione e che i due terzi dei tumori potrebbe essere prevenuto attraverso un corretto stile di vita.
Sono sorte polemiche con i 400 medici che hanno firmato un documento nel quale si dimostrava la pericolosità del termovalorizzatore come fonte di inquinamento. Personalmente ho letto tantissime pubblicazioni scientifiche che riguardano l'argomento ed una idea personale me la sono fatta. Manca anche qui come in tanti casi simili di discussione, un approccio veramente serio ed obbiettivo sull' analisi del problema: i politici minacciano i medici contrari all'impianto ma non si cerca o non interessa sapere veramente, se i lavori scientifici siano attendibili o no.
Abbiamo fatto una campagna pubblicitaria contro il fumo del tabacco e a favore della dieta mediterranea e del mantenerci fisicamente in attività? Sì, allora, dal momento che nessuna delle due parti ha la ragione assoluta del 100% e comunque se prevenire è meglio che curare, non penso sia corretto aspettare di verificare se l’ incidenza dei tumori aumenta dopo avere messo in funzione l’inceneritore. Sarebbe come chiudere la porta dopo che i buoi sono usciti.
sabato 29 marzo 2008
LA BACHECA DEI LETTORI
Buona discussione a tutti.
mercoledì 26 marzo 2008
Considerazioni politiche
PRECARIATO: siamo la nazione con il miglior sistema di assistenza sociale, con i migliori sindacalisti (almeno dicono),però se ti licenziano a 45-50 anni sei solo con te stesso e ti arrangi.Vedi ASTERIX non a caso ho scritto delle aziende e società partecipate. Se a fine anno fai la somma degli sprechi che fa il nostro comune (pensa all'Italia)in questa materia ti rendi conto come tante cose si risolverebbero.Se le "fondazioni" investissero i "frutti" dei nostri conti correnti, sulle risorse umane invece di investire solo in beni immobili ristrutturando questo o quel palazzo,oppure offrissero tassi di interesse a costo veramente basso per i ragazzi che presentano progetti di lavoro innovativi, andrebbe tutto molto meglio. Dalla parte dei giovani però esorto ad avere la voglia di scommettere su se stessi. Chi meglio di noi fa i nostri interessi.Io voglio essere messo nelle condizioni di lavorare seriamente e poi sono io che mi tutelo. Lo pretendo e mi deve essere dato. Vedi l' albero fa l'albero poi io gli faccio fare i frutti, li raccolgo li mangio li vendo li metto via per l'inverno, uso il legno per il camino...
SICUREZZA STRADALE:
Facile dire ci vorrebbero più controlli. Ci vorrebbe più senso civico.Ci vorrebbe più organizzazione.Ci vorrebbe più serietà.Proviamo...qualche esempio...Stagi del sabato sera. Io metterei i controlli nelle discoteche da parete di chi gestisce le discoteche stesse. Se mi voglio ubriacare lo faccio ma poi non devo essere messo nelle condizioni di guidare:se non mi rendo conto di essere nelle condizioni di tornare a casa o di andare in giro, qualcuno me lo deve dire e mi deve mettere nelle condizioni di smaltire la sbornia. Se all' interno del locale non ci sono aree relax dove riposare e ritornare il più normale possibile, non devo essere messo nelle condizioni di potermi ubriacare o assumere sostanze allucinogene.Basta solo non prendersi in giro. TRA: ballo,mi ubriaco,dormo,smaltisco l' abuso,guido e torno a casa E ballo, mi ubriaco, guido e forse torno a casa c'è un bel pò di differenza.
Farei comunque più controlli sulle strade.Pensa a quanti corpi dello Stato ci sono in attività vigili urbani, polizia, carabinieri, guardia di finanza...
e quanti pochi se ne vedono in giro,soprattutto quando servono: perchè? Lo sai che se per caso qui a Forlì telefoni alla Polizia perchè un ubriaco minaccia di spaccare una vetrina o qualsiasi altra cosa,interviene una pattuglia che si deve tenere in carico lo sballato fino a quando non ritorna in se se questo non ha fissa dimora?Che senso ha che i passaporti e le licenze di porto d'armi vengano rilasciate dalla questura? le gestisca il comune e quei polizziotti vadano a svolgere il lavoro per il quale sono pagati (poco).Mancano le leggi? Facciamole.
RIAPERTURA DELLE CASE CHIUSE:
SI'
RUOLO DELLA SCUOLA SULLE NUOVE GENERAZIONI:
Fondamentale se va parallelamente con la educazione della famiglia per le scuole elementari. Non si deve sostituire al nucleo familiare.
Le scuole medie inferiori sono le scuole di transizione. Si viene dai cinque anni di gioco-apprendimento e si affronta il "dovere" studiare, avere regole precise, imparare un metodo di studio che poi sarà utile per tutta la vita.
LE MEDIE SUPERIORI:Si è aperto il portellone dell' aereo e ci si prepara al lancio...o si va a lavorare o si va all' università. Il lancio però non è ordinato, c'è chi lo fa con il paracadute chi senza, c'è chi lo fa ad occhi ben aperti e chi ben chiusi, c'è chi lo fa come capita...NON CI SONO REGOLE. Predisponiamo di segreterie capaci di indirizzare i nostri studenti per le attitudini di ciascuno di loro nei settori che più si avvicinano alle loro esigenze? No! proviamo a farle.
UNIVERSITA': Ho già detto che non sono assolutamenta daccordo sul decentramento mentre pretenderei quello che neanch' io ho avuto: una visione di prospettive di lavoro o esperienze di lavoro che la segreteria dell'istituto dovrebbe fornire.
CERTEZZA DELLA PENA:
CERTO.
LAVORI SOCIALMENTE UTILI:
SI'. Rieducare è lo spirito e rieducazione sia, seriamente però!
domenica 23 marzo 2008
GLI ALIMENTI DI PRIMA NECESSITA' AUMENTANO...CHI MI TUTELA?
Negli ultimi mesi è aumentato il prezzo di tutti gli alimenti di prima necessità e non solo. La colpa se c'è a chi è da attibuire? Ho fatto una personale indagine tra gli agricoltori i quali mi hanno spiegato che i prezzi all'origine non si sono modificati e che a volte non è neppure conveniente raccogliere i frutti dagli alberi. Non c'è margine di guadagno. Allora? Vado spesso a fare la spesa nei supermercati e mi rendo conto che il prezzo del pane, della pasta, del latte e dei suoi derivati è aumentato fino ad un 10-12% in più. Capisco che ci sia la liberalizzazione dei prezzi, capisco che il negoziante del piccolo negozio possa avere un prezzo diverso da quello della grande distribuzione ma faccio fatica a condividere la scelta che le coop. possano rincarare così tanto la mercie e soprattutto quella di prima necessità. Le coop sono nate per aiutare la gente avendo un occhio di riguerdo per il rincaro dei prodotti, promuovendo anche il cliente a socio nel caso in cui questo lo volesse. Quando si acquistano enormi quantità di articoli, i prezzi, da che mondo è mondo sono nettamente più bassi rispetto a chi ne compra di meno: è una legge di mercato. Il cliente finale dovrebbe essere tutelato da questi enormi complessi, capaci di promuovere una politica del risparmio tale da non avere rivali: tutelando e garantendo loro stessi sia sulla qualità sia il costo finale del prodotto. Prendiamo ad esempio la nostra piccola Forlì: Quanti sono i supermercati con la stessa sigla e che vendono gli stessi prodotti? Quanta merce comprano in un mese? Sono o non sono nella possibilità di dire, se vogliono, "nonostante ci sia stato un rincaro noi possiamo contenere il tutto ed aumentare solo di un 2-3%"?. Certo che possono, considerando anche, che lo statuto di tutte le coop prevede che il 70% del reddito lordo vada a quota di rischio di capitale e sul quale quindi NON pagano le tasse; quindi sono coperti al 100% da qualsiasi rischio.Scusa se è poco. Ben diverso è il piccolo negozio che si sostiene senza potere mettere il suo 70% del reddito a quota di rischio capitale e che per una legge di mercato applica la tariffa che gli permette di guadagnare. Nella giungla del mercato il cliente sceglie di andare dove vuole sapendo sempre che alla fine è lui a tutelare se steso.
sabato 22 marzo 2008
POSTO DI LAVORO?...SI' MA DOPO ANNI...SE VA BENE
E' saltato fuori il discorso sul precariato.Voglio analizzare una realtà che purtroppo si ripete costantemente in moltissimi ospedali e cliniche universitarie. Su questo argomento non riesco ad essere estremamente obbiettivo.Quanto dura normalmente il periodo di prova per un apprendista? Circa tre mesi? Sì.Sapete quanto può durare invece questo periodo per un medico neolaureato che decide di frequentare un reparto ospedaliero o una clinica universitaria? Anni.In questo periodo di attesa però il giovane dottore comincia a lavorare e ad aiutare i colleghi più anziani impegnandosi, compilando le cartelle cliniche, visitando i pazienti sotto la supervisione di qualche tutor, fino a quando comincia a "camminare con le proprie gambe", perchè completamente autosufficiente. Diventa a tutti gli effetti una "forza attiva" del reparto: tranne naturalmente il trattamento economico che rimane un optional. Avendo necessità di guadagnare, comincia a guardarsi intorno e prova a fare domande per entrare a fare parte, per esempio, della guardia medica. Se tutto va per il meglio riuscirà a percepire uno stipendio che comunque non gli consentirebbe di arrivare alla terza settimana del mese. Quindi troviamo il nostro amico dottore in reparto, gratis, durante il giorno e la sera o nei fine settimana a lavorare poco retribuito, sul territorio. Tutto questo alla veneranda età dei 30 anni (se ha anche la specializzazione) e per quanto tempo? fino a quando un concorso non pilotato,sarà in grado di farlo assumere a tempo indeterminato. I più fortunati che possono permettersi di andare all' estero, vivono una esperienza formativa veramente diversa dalla nostra realtà: sia per lo studio, sia per l' impostazione di lavoro: l' individuo non è legato ad un concorso ed agli umori di questo o quel politico o manager che sceglie tizio o caio, ma solo alle proprie capacità individuali. Come dovrebbe essere.Non meravigliamoci se tanti ricercatori Italiani non tornano in Italia facendo la fortuna di quei paesi che li ospitano, meravigliamoci che noi non siamo in grado di offrire le stesse condizioni di lavoro e di sostentamento a quei giovani che avevano intapreso gli studi con altro spirito ed ideali. Non meravigliamoci se ci troviamo di fronte a dei medici che non hanno fiducia nelle istituzioni e nella classe dirigente. Noi medici abbiamo solo il torto di non essere uniti, guardiamo solo ai nostri interessi come singoli e non come categoria ed è questo che ci fa perdere valore e forza per ottenere quello che ci dovrebbe essere dato senza nessuno sforzo.
giovedì 20 marzo 2008
INTANTO IL DISABILE PAGA...
Il comune sbaglia, l’ assessore sbaglia, le collaboratrici dell’ assessore sbagliano (non è la prima volta)…La questione riguarda le tariffe per l’ accesso ai servizi socio-assistenziali dei disabili. Il capo gruppo dell’ Udc è stato bravo ad evidenziare una gravissima mancanza da parte dell’assessore al welfare e del suo staff. I servizi sociali del Comune di Forlì, chiedono al disabile privo di reddito imponibile, una retta bimensile di 320 euro e di 550 euro a seconda che il danno sia psicofisico o di non vedente, per essere accolti presso i centri diurni di assistenza. La persona viene giudicata disabile da una commissione e percepisce quindi un assegno mensile di accompagnamento dallo Stato: (420euro). In questo caso l’importo dell’ assegno viene considerato come fonte di reddito imponibile e quindi da qui scatta la tassazione richiesta alla persona da parte degli assistenti sociali.L’ assessore dichiara che secondo la legge del 1993 i Comuni possono fissare tariffe minime per il pasto ed il trasporto in base al reddito dell’ utente. Però tra il ‘93 e il 2008 ci sono molte sentenze del Tar che smentiscono quanto sostenuto dall’assessore, i redditi delle famiglie non si toccano e le previdenze del disabile non possono essere tassate.(109/1998-130/2000).Cose da matti….
mercoledì 19 marzo 2008
IL GRANDE FRATELLO...ANCHE QUELLO...POCO BELLO...
Leggo i commenti ai post e vedo che vi riferite spesso al grande fratello. Ho notato, è un pensiero estremamente personale, come ci sia da parte della presentatrice della "casa" una distorsione enorme tra quello che è il gioco in sè e la regola del gioco stesso: così come per altro per tutti i programmi simili.
Mi spiego meglio: la conduttrice si preoccupa di fare notare come all' interno della casa si crea il grupppo tra i ragazzi ospiti e come questo gruppo sia importante e determinante per il gioco stesso. Mi chiedo : deve vincere un gruppo o un singolo? Un singolo. E il gruppo a cosa serve? A prendere in giro tutti. Vedo solo il male in tutte le cose? Può essere.
lunedì 17 marzo 2008
DA 5 A 3 CIRCOSCRIZIONI?...NO GRAZIE.
Oggi in consiglio comunale si è discusso delle circoscrizioni.Il nostro territorio è diviso in 5 circoscrizioni.Si vogliono ridurre a 3.Inefficienza? No, spese troppo elevate. Ma quanto costano? Di preciso non si sa. 2000 euro al presidente;circa 22 euro per consigliere(sono più di 10), la sede, i dipendenti comunali che si occupano del collegamento con le circoscrizioni,gli uffici dei piendenti...Quante volte si riuniscono in un mese? 2 volte. Chi è il presidente della circoscrizione? Un politico a fine cariera? non solo, un politico all' inizio della cariera. Che senso ha passare da 5 a 3? Si devono veramente ridurre i costi? Aboliamo tutto, oppure lasciamo tutto così ma GRATUITAMETE: vedremo allora chi è intenzionato a fare politica per il gusto di farla.Comunque per consolarvi la maggioranza ha votato SI'.
FINALMENTE...
Il Consiglio comunale di Forlì
premesso che
in Tibet sono in corso da diversi giorni manifestazioni di protesta contro la presenza cinese nella regione;
che sono già avvenuti diversi scontri con le forze di polizia cinese che hanno causato numerose vittime;
che il governo cinese ha intimato ai dimostranti tibetani la resa entro la giornata di oggi lunedì 17 marzo 2008;
Condanna
la repressione cinese in atto e chiede di porre immediato termine alla stessa;
Invita
il governo cinese a riprendere i negoziati con i rappresentanti del popolo tibetano, a cominciare col Dalai Lama, al fine di promuovere una soluzione pacifica e condivisa alle istanze di autonomia della popolazione tibetana.
domenica 16 marzo 2008
16 MARZO 1978
SEMPRE QUESTIONE DI POTERE...
ANCORA NUCLEARE? COME DAL 1970 AL 1990 NO GRAZIE!!!
giovedì 13 marzo 2008
COME MULTA EVENTUALE MI COSTRUISCI ASILI NIDO...
SCATOLA NERA IN SALA OPERATORIA E NON SOLO
Invenzione del dott.Vicini responsabile del reparto O.R.L. dell'Ospedale civile di Forlì.
Molto interessante e innovativa la proposta.Codificare per tutte le specialità cliniche un sistema di questo genere è quanto di più trasparente possa esserci per garantire e tutelare il paziente. Anche nella mia esperienza chirurgica ho provveduto saltuariamente alla sola registrazione di alcuni delicati trattamenti chirurgici lasciando poi il filmato all' interessato.Condivido e ribadisco di adottare come routine questo sistema di memoria grazie alla "scatola nera"che per assurdo dovrebbe essere esteso anche alla motorizzazione civile per documentare le dinamiche degli incidenti stradali.
domenica 9 marzo 2008
E TU, COME SCEGLI L'UNIVERSITA'?
Comodità della bella città con alloggi e concrete possibilità di lavoro dopo la Laurea?
Sicuramete alcuni studenti scelgono le Università più facili e brevi per entrare prima nel mondo del lavoro
BABY UNIVERSITA' X BABY LAUREATI?
Perchè si cerca sempre di più di creare dei corsi di laurea breve senza poi riconoscere il merito in ambito del lavoro a coloro che hanno portato a termine questi studi?
Perchè spesso gli studenti si trovano in sedi universitarie dove mancano mense ed alloiggi gestite dalla stessa università?
Perchè in molte università non si creano centri sportivi?
Perchè non ci sono segreterie universitarie capaci di creare opportunità di lavoro agli studenti più meritevoli?
E' facile parlare di diritto allo studio,più difficile è mettere nelle condizioni ideali chi studia e chi paga per farlo.
venerdì 7 marzo 2008
CONSIDERAZIONI SULL'ARTICOLO DEL DOTT. TARANTINI: EDUCAZIONE E PREVENZIONE
La risposta più immediata è che questo potrebbe essere un deterrente solo per alcuni casi limitati. Il motivo è ovvio e penso che lo sappia anche il collega. Noi non siamo in grado, ancora, di interagire con un sistema informatico capace di dare tutte le informazioni sanitarie di ciascun individuo in tempo reale. Manca un “cervellone” elettronico capace di immagazzinare i dati sanitari di ognuno di noi il che comporta che se la sig.ra x esegue una interruzione di gravidanza a Forlì può andare ad eseguire la seconda a Ravenna , la terza a Faenza e così via senza dovere pagare nulla: basta che ometta solo nell’ anamnesi chiesta qualche informazione. La cosa sarebbe completamente diversa se si mettesse a disposizione dei medici un sistema informatico (magari nazionale) tale da riuscire a sapere quali sono gli accessi che si fanno nei vari ospedali e case di cura per ciascun paziente. Elaborare quindi la nostra tessera sanitaria in modo che in essa ci sia scritta la nostra memoria di salute con ricoveri terapie vaccinazioni ed allergie note. Ancora meglio sarebbe allegare anche il nostro stato civile in modo da non potere mettere nelle condizioni nessuno di autocertificare il falso (proviamo ad immaginare il problema nato con i clandestini).
Alla televisione ed alla radio si pubblicizza la campagna di vaccinazione delle bambine contro il papilloma virus a partire dai 12 anni. E’ un discorso forte ed importante discutere di sesso con le nostre figlie, tanto più quando si affronta l’argomento dal punto di vista di malattie trasmissibili col sesso stesso.
Ma questo è obbligatorio, così come si deve avere il coraggio di parlare di amore, prevenzione delle nascite di contraccezione e di aborto a partire da questa età. Si deve investire ed avere fiducia nei nostri figli, perché è solo attraverso una lenta e continua discussione dei problemi che questi si riescono a risolvere.
mercoledì 5 marzo 2008
ABORTO E POLITICA, CHE CONFUSIONE!
L' aborto è una questione importante e deve rimanere un problema Nazionale discusso da tutti i partiti politici e non. La scelta della vita del nascituro rimane una priorità che riguarda la donna.E' la donna che deve però essere messa nelle condizioni di fare una scelta non obbligata e che deve essere aiutata e sostenuta in tutte le fasi del periodo della maternità nel caso in cui lo richieda.
La prevenzione è e rimane l' unico metodo veramente efficace per contrastare la legge 194. Cominciare ad educare dalle scuole medie inferiori i ragazzi è un obbligo, facendo capire però che l' uso della pillola e di qualsiasi altro contraccettivo è una prevenzione alla gravidanza e non all' aborto.
LEGGE SULL'ABORTO: IL PUNTO DI VISTA DI UN MEDICO ABORTISTA
Oggi sul Qn si legge un intervista fatta al Dott. Valter Tarantini Ginecologo di Forlì dove si esprime in merito all ‘ Aborto e alla legge 194, questa è un intervista interessante che tocca nuovi punti di vista e riflessioni ineddite.
Come spunto per capire bene di cosa parla ecco i punti salienti dell’ intervista:
Tarantini, cambia idea? Si converte? Vuole magari entrare nell’altra metà (56%) di ginecologi che fanno obiezione di coscienza? Macché: "Continuerò a far abortire le donne italiane".Abortire per molte donne è come togliersi una verruca’: ci lasci dire che la sua è una definizione molto forte..
La spiego con un esempio: l’altro giorno sono venuti qui marito e moglie di 27 e 26 anni, sposati da sei mesi. Lei era incinta. Mi hanno detto: ’Noi lo vogliamo un bambino, ma adesso è ancora presto, fra due anni andrà bene’. Ha abortito. Va bene così? Per me no".Ma in casi del genere lei, rispettando la legge, 194 non può dire: ’No, io lei non la faccio abortire, non ha i requisiti’?"Figuriamoci, passerei dei guai. Loro mi risponderebbero: e allora mi butto dalla finestra e il motivo serio arriva. La legge 194 è ormai un mezzo di controllo delle nascite. Va cambiata, io mi batterò per questo. Ne ho parlato già con dei politici, incontrerò presto anche Gianfranco Fini.E le dico un'altra cosa: lo sa che la stragrande maggioranza delle donne che vengono da me sono recidive?"Il 26% delle donne ricorre almeno due volte all’aborto…"Da me la percentuale è ancora più alta. Il record l’ho avuto a Taranto: una donna ha abortito 40 volte. Non scherzo. Lo faceva tre volte all’anno".Beh, queste sono le eccezioni…"Quaranta sì. Ma quattro o cinque no. Una volta cercai di dire a una donna di stare più attenta e lei mi rispose: ’Dottore, non capisce quello che sto provando?’. Aveva ragione, era al suo quinto aborto: certo che non la capivo. Le racconto nell’ordine cosa mi chiede la maggior parte delle donne dopo aver abortito:
1) quando posso mangiare?
2) quando posso riavere rapporti sessuali?
3) ma era un maschietto o una femminuccia? Una poi mi ha domandato: mi lascia una foto ricordo? Preciso: del feto abortito, non mia".Soluzioni?.A) Usiamo di più i metodi contraccettivi. In Europa siamo al terz'ultimo posto per l'uso della pillola. Se qualcuno mi dice che la pillola fa male io replico che non è vero che fa male. E aggiungo: ma anche se facesse male, perché, l’aborto fa per caso bene?.B) Il primo aborto è gratis. Poi si paga"."Bisognerà pur mettere dei paletti, no? Non dia retta alle statistiche che parlano di diminuzioni di aborti; se li rapportiamo ai bambini nati, sono sempre quelli. E lo sa che ogni Ivg costa allo Stato 1280 euro? E allora: se una coppia non sta attenta e non usa precauzioni, si paga l’intervento. Gli aborti calerebbero e sarebbe un bene per tutti.
