giovedì 20 marzo 2008

INTANTO IL DISABILE PAGA...

Il comune sbaglia, l’ assessore sbaglia, le collaboratrici dell’ assessore sbagliano (non è la prima volta)…La questione riguarda le tariffe per l’ accesso ai servizi socio-assistenziali dei disabili. Il capo gruppo dell’ Udc è stato bravo ad evidenziare una gravissima mancanza da parte dell’assessore al welfare e del suo staff. I servizi sociali del Comune di Forlì, chiedono al disabile privo di reddito imponibile, una retta  bimensile di 320 euro e di 550 euro a seconda che il danno sia psicofisico o di non vedente, per essere accolti presso i centri diurni di assistenza. La persona viene giudicata disabile da una commissione e percepisce quindi un assegno mensile di accompagnamento dallo Stato: (420euro). In questo caso l’importo dell’ assegno viene considerato come fonte di reddito imponibile e quindi da qui scatta la tassazione richiesta alla persona da parte degli assistenti sociali.L’ assessore dichiara che secondo la legge del 1993 i Comuni possono fissare tariffe minime per il pasto ed il trasporto in base al reddito dell’ utente. Però tra il ‘93 e il 2008 ci sono molte sentenze del Tar che smentiscono quanto sostenuto dall’assessore, i redditi delle famiglie non si toccano e le previdenze del disabile non possono essere tassate.(109/1998-130/2000).Cose da matti….

2 commenti:

Anonimo ha detto...

".....cose da matti......."
Caro Luca,
allora Chi è che deva fare pace con il cervello?
Riaprire i manicomi???

Mikael ha detto...

Prima di tutto gli enti pubblici asterix.