venerdì 7 marzo 2008

CONSIDERAZIONI SULL'ARTICOLO DEL DOTT. TARANTINI: EDUCAZIONE E PREVENZIONE

Ridurre il problema dell’ interruzione delle gravidanza solo facendo pagare un ticket per chi lo utilizza in maniera impropria (metodo contraccettivo) dopo averne già usufruito, mi sembra una non soluzione al problema.

La risposta più immediata è che questo potrebbe essere un deterrente solo per alcuni casi limitati. Il motivo è ovvio e penso che lo sappia anche il collega. Noi non siamo in grado, ancora, di interagire con un sistema informatico capace di dare tutte le informazioni sanitarie di ciascun individuo in tempo reale. Manca un “cervellone” elettronico capace di immagazzinare i dati sanitari di ognuno di noi il che comporta che se la sig.ra x esegue una interruzione di gravidanza a Forlì può andare ad eseguire la seconda a Ravenna , la terza a Faenza e così via senza dovere pagare nulla: basta che ometta solo nell’ anamnesi chiesta qualche informazione. La cosa sarebbe completamente diversa se si mettesse a disposizione dei medici un sistema informatico (magari nazionale) tale da riuscire a sapere quali sono gli accessi che si fanno nei vari ospedali e case di cura per ciascun paziente. Elaborare quindi la nostra tessera sanitaria in modo che in essa ci sia scritta la nostra memoria di salute con ricoveri terapie vaccinazioni ed allergie note. Ancora meglio sarebbe allegare anche il nostro stato civile in modo da non potere mettere nelle condizioni nessuno di autocertificare il falso (proviamo ad immaginare il problema nato con i clandestini).

Alla televisione ed alla radio si pubblicizza la campagna di vaccinazione delle bambine contro il papilloma virus a partire dai 12 anni. E’ un discorso forte ed importante discutere di sesso con le nostre figlie, tanto più quando si affronta l’argomento dal punto di vista di malattie trasmissibili col sesso stesso.

Ma questo è obbligatorio, così come si deve avere il coraggio di parlare di amore, prevenzione delle nascite di contraccezione e di aborto a partire da questa età. Si deve investire ed avere fiducia nei nostri figli, perché è solo attraverso una lenta e continua discussione dei problemi che questi si riescono a risolvere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Giusto Luca, BRAVO! Non ti credevo capace di pensieri così illuminati. 6 proprio tutta testa e naso...

Anonimo ha detto...

d'accordissimo di parlare coi propri figli di qualsiasi argomento, soprattutto in una fascia d età dai 14 ai 18 x loro delicatissima. loro stessi lanciano tanti segnali x essere ascoltati e noi dobbiamo essere pronti ad ascoltare, dialogare e risolvere qualsiasi loro dubbio e paura. io stessa ho kiesto alla mia ginecologa informazioni x il vaccino contro il papilloma virus, riguardo mia figlia diciassettenne. avrò un incontro cn lei nei prossimi giorni.

Anonimo ha detto...

a proposito del commento sull'articolo del dott. tarantini, l'idea d creare una banca dati informatica sul paziente aiuterebbe ad avere un 'analisi kiara e dettagliata d questo, come già s usa nelle banche cn particolari programmi informatici dove digitndo il nome appare l'analisi completa di quella persona.

Anonimo ha detto...

A Tiziana:

Curioso che esista già e da tempo una banca data dei nostri conti e debiti ma non del nostro stato di salute...