martedì 15 luglio 2008

NON VORREI CERTO MORIRE DI SETE...

Quante volte pensiamo che dobbiamo morire.

Quante volte pensiamo a come ci piacerebbe morire.
Quante volte pensiamo a come non ci piacerebbe morire.
Certo, tra i vari modi possibili che la sorte ci assegnerà per non appartenere più a questo mondo, uno dei peggiori è senza dubbio quello di morire di sete e di stenti in un deserto. Morire di sete con il bicchiere e l’ acqua a distanza di un braccio senza avere la possibilità di prenderli perché non ci possiamo muovere è possibile.

Morire di sete con l’acqua il bicchiere la bottiglia e chi può darci da bere vicini a noi non è possibile. Neppure agli animali si nega l’acqua. Neppure chi è condannato alla pena di morte si uccide così.

Sì ma Eluana non è capace di sentire niente, si spegnerà senza alcuna sofferenza, è così da tanti anni e ora basta. E’ ora da finirla.

Come vorrei che questo diventasse uno stimolo per la ragazza.

Come vorrei che all’ ultimo momento Eluana riaprisse gli occhi e chiedesse da bere ai suoi aguzzini.

Come vorrei che qualche altro, al posto del padre si occupasse della ragazza. Quante volte per molto meno i giudici assegnano i bambini ai servizi sociali perché ritengono la famiglia non capaci di educare i minori…in questo caso si asseconda un desiderio di morte ed il padre acconsente alla fine fisica della figlia…Cose da matti.

Perché non si fanno appelli affinché qualcuno, associazioni di volontari, comunità, clero, privati…o chi per loro non si prendano cura di questi casi disperati? Nascono Onlus o associazioni tutti i giorni che si occupano di tutto e di tutti…questo sarebbe senza dubbio un gesto umano e di pietà nei confronti del nostro prossimo.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Se io ti lasciassi un testamento, redatto nel pieno delle mie facoltà mentali e fisiche, dove chiedo espressamente che se mi dovessi malauguratamente ridurre come una larva senza possibilità di riabilitazione, chiederei di staccare qualsiasi spina nel modo più rapido possibile, tu rispetteresti il tuo codice morale o le mie volontà?
Chi è più importante?
Ogni essere umano ha diritto di decidere come vivere e come morire,nessun altro deve decidere per lui/lei.
Questo è rispetto x la vita, non quello proclamato dalla chiesa cattolica che non perde un'occasione per dire cosa devono fare gli altri, anche se si riferisce a persone che non hanno nulla da spartire con questa istituzione.
love,
Vittorio

Anonimo ha detto...

Spiegami Luca, voglio capire: a che scopo tenere in vita una persona all'interno di un corpo che non la vuole più e che se mai si dovesse riprendere sai meglio di me in che modo si riprenderebbe? Che vita è?
Disumano staccare la spina si dice.
Ma non è ancor più disumano costringere una persona a "non vivere"?

Anonimo ha detto...

Oh questa è nuova, Morena non pende dalle labbra di Luca...

Anonimo ha detto...

Per anonimo:
Non è la prima volta che mi trovo in disaccordo con Luca, se tu fossi più attento te ne saresti accorto. Certamente non sarà l'ultima.
Non mi conosci abbastanza bene: io non pendo dalle labbra di nessuno e se qualcosa non mi sta bene stai tranquillo che non ho timori a dirlo. C
hiunque egli sia.
Luca compreso.

Anonimo ha detto...

La tua riflessione è un giusto richiamo al valore della vita e della sofferenza umana!

Certo non è facile identificare la strada giusta in questi casi, e va detto che senza l'intervento dei macchinari la persona sarebbe passata a miglior vita anzichè versare nello stato attuale...

Non so.

Anonimo ha detto...

Il precedente commento era per Luca.

Anonimo ha detto...

Ma era un dolore di più, e non il meno pungente, quel pensiero, che, in grazia appunto di così amorevoli intenzioni, di tanto bene che voleva a lei, la povera donna si trovava ora snidata, quasi raminga, incerta dell'avvenire, e raccoglieva guai e travagli da quelle cose appunto da cui aveva sperato il riposo e la giocondità degli ultimi suoi anni.

Luca Zambianchi ha detto...

PER TUTTI:
I macchinari sono stati ideati, studiati e sperimentati per mantenere in vita un essere umano.Io personalmente non avrei il coraggio di staccare una spina...di uccidere una persona...perchè di persone si tratta e non di larve. Tanto più di fare morire un essere umano di sete...è terribile. Io mi sarei tenuto mia mamma in qualsiasi modo e maniera...vogliamo chiamarlo egoismo, va bene, però che fastidio dà una persona che vive tramite un ausilio studiato proprio per questo scopo? Qualche anno fa era impossibile pensare che i non vedenti potessero ritornare a vedere, oggi, è possibile invece, che alcuni tipi di cecità possano essere trattati chirurgicamente con risultati soddisfacenti...hai visto mai che tra qualche anno anche certi casi di coma possano essere risolti? Chissà...chi vivrà vedrà...
Un film che mi ha molto colpito e che ogni tanto mi torna in mente si intitola "Le invasioni barbariche",ve lo consiglio...

Anonimo ha detto...

Per Luca:
amare significa fare il bene della persona amata, anche se per noi significa soffrire.
E' evidente che la persona non rappresenti un fastidio, particolarmente per chi le vuole bene. Ci mancherebbe altro. Ma per un attimo, non guardiamo la cosa dalla nostra ottica di persone in salute ma dalla sua. Se potesse parlare, cosa direbbe?
A te piacerebbe vivere una vita così? A me no.
Il problema di carattere morale nasce causato dal fatto che si ostinano a rifutare l'eutanasia.
Se fosse legale, ognuno di noi avrebbe facoltà di decidere in vita cosa fare in una simile evenienza, senza lasciare l'onere della decisione ai propri cari ed evitando così inutili discussioni su un argomento che è terribilmente delicato nella sua tragicità. Io, per me stessa, avrei già firmato.

Luca Zambianchi ha detto...

PER MORENA:
io riesco a decidere per me: da qui lo stimolo a farvi vedere il film citato ieri. Non riesco a decidere per un altro ne tantomeno a staccare una spina che tiene in vita una persona. L' esperienza avuta con mia mamma è estremamente personale e privata, così come lo sarebbe se dovesse capitare con un' altra persona della mia famiglia: questo non vuole dire che tutti la dobbiamo pensare nello stesso modo. Ci sono gli obbiettori per le interruzioni di gravidanza...io sarei uno di questi per casi simili.

Anonimo ha detto...

Per Luca:
Perl'amor di Dio, non vorrei aver dato l'impressione di riferirmi a tuoi fatti personali o di giudicare quello che tu faresti.
Non era questo lo scopo.
Esprimevo solo il mio personale pensiero (che rimane tale) senza però emettere giudizi nei confronti di chi non la pensa come me.

Luca Zambianchi ha detto...

PER MORENA:
ho espresso un mio giudizio, come è giusto che sia. Non pensare che io mi offenda se tu mi chiedi cose che entrano nel personale. Se ritengo di risponderti, come per altro ho sempre fatto nella massima correttezza, è perchè lo ritengo una prerogativa fondamentale per portare avanti scambi di opinioni sui temi trattati...ciao

Anonimo ha detto...

x Morena.

Se riesci ti vorremo ancora più zerbino di Luca. Grazie.

Anonimo ha detto...

Per anonimo:
non meriteresti nemmeno che io perda il mio tempo a risponderti ma lo faccio ugualmente dicendoti che se devi intervenire, fallo esprimendo idee sensate. Diversamente risparmiati la fatica. Questa tipologia di intervento non è costruttiva e non interessa a nessuno.