giovedì 1 maggio 2008

REDDITI ALLA LUCE DEL SOLE?... O NO...

Sarebbe bello poter chiedere a Visco perché dopo anni di silenzio stampa si sia data la possibilità di vedere su internet la denuncia dei redditi di tutti gli italiani.
Personalmente non avrei nessun problema a dichiarare il mio imponibile se fossi un politico, anzi lo proporrei come dovere. Essere un uomo “ pubblico” prevede anche questo, potrebbe poi essere un deterrente per verificare se con quello che guadagno posso permettermi un tenore di vita consono e se soprattutto l’ acquisto di immobili è in sintonia con quanto dichiarato al netto delle tasse oppure No.
Come libero professionista sono contrario, perché ritengo tale sistema una forma di pubblicità indiretta nei confronti di chi dichiara meno: nell’ immaginario collettivo potrebbe verificarsi questo pensiero, tizio guadagna tanto per cui è più bravo di Caio che guadagna di meno.
Se questo dovesse comunque ritornare un sistema per fare chiarezza ben venga. Io in comune non ho dato la autorizzazione a divulgare i miei dati.
Privacy. Quante volte si sente questa parola e quante volte si tira in ballo per i motivi di convenienza. Noi medici siamo subissati di fogli, moduli e documenti da firmare e fare firmare al paziente per il trattamento dei dati personali. Se un domani, partendo dalla divulgazione delle denuncie dei redditi si arrivasse a ridurre il sistema al quale si è arrivati, troppo esasperato, della privacy, sarei contento: lo sono molto meno quando leggo sul quotidiano R.P. con 838mila euro se la passa… Intanto la lettura delle cifre non deve essere accompagnata da nessun commento sarcastico.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Pubblicazione Dichiarazione dei Redditi.
L'ultimo atto, misfatto, di uno psicopatico, arrogante, incompetente Vice Ministro (sic, con delega!)dell'ex Governo Prodi!
Caro Luca, non voglio tediare te e i lettori del tuo blog con lamentele professionali, ma spero veramente che questa volta lo Stalinista Visco cada per mano di chi lo ha sempre sostenuto. Spero veramente che le varie Associazioni dei Consumatori coltivino le annunciate denunzie in 104 Procure Italiane. E che la pena che qualche Tribunale vorrà infliggere non sia quella ordinaria, detentiva (una vera pacchia a spese dei contribuenti!), ma creativa! Debba Visco obbligatoriamente prestare servizio presso un ufficio di dottori commercialisti (basta anche un CAF, da lui ideato e sostenuto per dar proventi ai sindacati) e debba Lui compilare Dichiarazioni dei Redditi a vita! Debba Lui finalmente toccare con mano le conseguenze della sua idiota ideologia della "Lotta all'Evasione!" Debba Lui, infine, osservare tutte le regole per rispettare la Privacy dei contribuenti! Dopo aver scontato la pena, venga pure a raccontare a tutti gli Italiani che la pubblicazione delle Dichiarazioni dei Redditi è "cosa buona e giusta"!
Come dice mio fratello, pace!

Anonimo ha detto...

Caro Luca, a parte le varie considerazioni sulla privacy, la pubblicazione dei redditi degli Italiani ha confermato quanto già si supponeva: le tasse per intero le pagano solo i dipendenti con busta paga ineludibile. Una domanda: come vivono quelli che dichiarano reddito zero? I Funzionari preposti al controllo non si pongono questa semplice domanda?

Anonimo ha detto...

Caro Luca,
non sono d'accordo che se pur di snellire la burocrazia o per fare chiarezza come dici, si potrebbe passare sopra al fatto, estremamente negativo e lesivo della privacy altrui, della divulgazione del reddito dei contribuenti. Non solo tu come medico ma anche noi come azienda siamo obbligati al trattamenti dei dati dei clienti e se è vero che, pur non trattando dati relativi alla salute, abbiamo l'obbligo di conservare la documentazione all'interno di mobili chiusi a chiave, provvedere all'accesso ai computer mediante password rinnovabile ogni 3 mesi conservando la precedente all'interno di busta sigillata neanche fosse un documento sulla sicurezza nazionale (se poi il computer è il medesimo attraverso il quale si accede ad internet non ti dico), il rinnovo annuale del D.P.S., ecc. ecc. pena sanzioni allucinanti, allora è anche vero che non devono essere divulgati i redditi dei cittadini. Ma dico io: chi se ne frega di quanto guadagnano gli altri? Al di la della curiosità morbosa della gente, si rischia di offrire il fianco ai malintenzionati. Siamo al punto che abbiamo difficoltà ad installare telecamere a tutela della nostra proprietà privata a causa della privacy e ci ritroviamo tutti su internet? Questa mi sembra veramente la classica vergognosa italianata!
Per quanto riguarda invece i politici concordo con te, perciò non commento nemmeno.

Anonimo ha detto...

Quanto dice Morena sulla privacy dei dati è vero al 100% (vedete, che ogni tanto ci ha ragione anche lei).

Conosco la problematica dal di dentro e, legislazione vigente in mano, garantisco che Visco ha fatto una scempiaggine mastodontica, probabilmente frutto della sua ignoranza di internet e della legge sulla privacy.

Il punto è che è vero che la denuncia dei redditi del singolo debba essere pubblica (come avviene attualmente andando negli uffici preposti), ma assolutamente non la banca dati di tutti i contribuenti.

Questo è seriamente lesivo alla nostra privacy e sottopone noi tutti al rischio di numerosi truffe ed abusi.

Faccio un esempio per tutti: esistono società che fanno ricerche di mercato che pagano per avere il vostro nominativo con il dato del reddito annuo. Ebbene il nostro vice-ministro gli ha regalato il database nazionale dei redditi di tutti gli italiani. Pura follia...

Bel regalo sotto il ponte della festa dei lavoratori che il viceministro ha fatto alle aziende di marketing a discapito di tutti noi ...

Anonimo ha detto...

Come volevasi dimostrare, il garante per la privacy ha dichiarato con sentenza che la pubblicazione dei redditi su internet è reato da punire con 3 anni di galera.

Per cui rispetto delle regole, e certezza della pena: Visco in galera.

Anonimo ha detto...

Non c'era bisogno della sentenza del garante della Privacy per capire l'idiozia dell'ultima spettacolare bravata di un Ministero che se ne è sempre fregato dei diritti dei cittadini, alias contribuenti, contro cui ha scatenato una vera "Guerra Santa", confondendola (con dolo) con il legittimo principio del "contrasto all'evasione". E vorrei rassicurare Via Col Vento, affetto pure lui dalla sindrome del dipendente "le tasse, in Italia, le pago solo io".....prova a pensare che evadi tasse anche quando a casa chiami l'idraulico, l'elettricista, vai in palestra, vai dal medico..... e accetti sconti, se non ti fanno regolare ricevuta! Per un risparmio immediato hai partecipato all'evasione di Iva (che tu tieni in tasca) e all'evasione di imposte sul reddito (che va un pò in tasca a te e un pò al tuo fornitore)...Allora basta con questi falsi miti e con queste (demenziali) trovate spettacolari! L'epoca delle streghe al rogo spero sia stata superata da secoli, cerchiamo semplicemente di ricostruire un rapporto più giusto fra fisco e contribuente, ognuno nel rispetto delle proprie e altrui ragioni.
E speriamo vivamente nel prossimo futuro!

topastro Maki6 ha detto...

é l'unico modo per far capire a tutti che attualmente non è possibile contrastare l'incoerenza di chi dichiara cifre assolutamente comiche.
Ho soltanto guardato i numeri dichiarati dal mio dentista e dal mio avvocato e ha ha ha ha ha per me non ci credono neanche loro!!!
come può chiedere sacrifici uno stato dove da sempre a milionari è permesso di dichiarare meno di un operaio??
ma non ci dimentichiamo che la visone dei redditi è pubblica da sempre.

Unknown ha detto...

ahahahaahahah
bella la scusa della privacy per non pagare le tasse!

Fossi un imprenditore che paga tutte le tasse sarei fiero di mostrare la mia dichiarazione dei redditi.

Il problema è che nessuno paga le tasse se puo' in qualche modo evitarlo...
L'italia agli italiani (che probabilmente se si va avanti così diventeranno come i beduini)