domenica 6 aprile 2008

3x2=...7

Osservando la percentuale degli studenti delle medie superiori che hanno dei debiti formativi in matematica ci rendiamo conto di quanta poca propensione ci sia per questa materia da parte dei nostri figli. Il fatto che siano così asini dipende solo da loro? E' fuori discussione che se non si studia non si va avanti ma se il problema esiste in tutta Italia e solo per quella data materia, allora potrebbero esserci altri motivi?
La riforma scolastica prevede il modulo. Tre maestre elementari si alternano durante le ore della mattina per insegnare lettere, matematica, lingua straniera, scienze, arte, storia, geografia, informatica, ginnastica ed educazione civica.
Il carico di lavoro al quale i bambini delle elementari sono sottoposti, è troppo elevato per le ore di tempo messe a disposizione. Oggi alle elementari non si insegnano più le classiche materie che anche noi studiammo, c' è molto di più, a scapito forse di quelle discipline per le quali ci vuole più propensione ed attitudine come matematica. Dedicare più tempo, aumentando le ore di insegnamento e la permanenza a scuola potrebbe aiutare i bambini a consolidare i concetti più ostici. Quante volte capita, poi, che in classe, ci sia una disomogeneità di alunni per cui le maestre si sentono costrette a rallentare un pò tutta la classe? Quante volte capita che fra i nostri bambini ci siano stranieri che non sanno una parola di italiano e che inevitabilmente rallentano l' andamento generale? Quante volte capita che durante l' anno scolastico in corso ci siano inserimenti di alunni stranieri che fermano addirittura lo svolgimento del programma per un certo lasso di tempo, perchè non capaci di dialogare neanche col compagno di banco?. Queste sono eventualità che devono essere considerate, perchè le basi non solide minano la costruzione del grattacielo, così come le lacune elementari si amplificano lungo tutto il percorso scolastico dello studente, creando delle voragii che si chiamano debiti formativi. Chiudere le porte quando sono usciti tutti è tardi. Attuare provvedimenti solo per gli studenti delle scuole medie superiori mi sembra una banalità eccessiva, è pur vero che si deve cominciare da qualche parte ma se io dovessi costruire una casa partirei dalle fondamenta e non dal sotto-tetto.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma mi domando: per quale motivo i bambini stranieri devono per forza essere inseriti all'interno di classi italiane penalizzandone così l'avanzamento scolastico? Meglio non sarebbe comporre classi frequentate solo da loro lasciando ai nostri il diritto di imparare? Se la necessità è quella di integrarli, allora gli spazi possono inizialmente essere quelli comuni della ricreazione, della mensa e/o dell'ora di educazione fisica, facendoli interagire assieme ai nostri in campo neutro e non mentalmente impegnativo; successivamente si potrebbero gradualmente inserire spazi anche di dialogo fra loro, ovviamente supportati da insegnanti eventualmente anche di sostegno. Fare le cose gradualmente può sembrare dispendio inutile di tempo ma il risultato è sicuramente migliore.

Anonimo ha detto...

Uhm seguendo la geniale idea di Morena perché non mettere direttamente i bambini di extracomunitari in scuole di concentramento con tanto di filo spinato e bidello delle SS? O meglio ancora, perché anziché delle lezioni in classe non gli facciamo seguire le registrazioni dei tg di Fede? In definitiva lì c'è tutto quello che hanno bisogno di sapere e soprattutto i costi della loro istruzione non graverebbero sulle tasche di noi poveri italiani con le pezze al culo... Che ne pensate della proposta?

PS: conoscendo il notorio sense of humor di destra, meglio precisare che sto scherzando.

Tommaso ha detto...

Credo che il problema sia, purtroppo, legato al sistema.
I bambini dovrebbero imparare da piccoli alcune nozioni fondamentali: leggere e scrivere, fare i conti, la nostra storia e magari una lingua straniera. Si hanno poi anni e anni per assimilare altre nozioni

Poche cose ma fatte bene

Anonimo ha detto...

Perdonami Tommaso, ma i bambini Italiani (purtroppo per Morena anche i figli di extracomunitari che vivono in Italia) iniziano le scuole elementari a 6 anni da ormai un secolo. E si è sempre fatto di conti nei primi 5 anni di scuola, il problema credo sia da ricercare altrove come ci suggerisce Luca.

Inoltre numerosi studi hanno dimostrato che le capacità logico-deduttive compaiono nei bambini solo dopo i 10 anni di età per cui insegnare logaritmi e integrali alle scuole elementari sarebbe un'inutile e crudele dispendio di energia e di tempo.

Personalmente credo che il problema sia dovuto al fatto che anche la classe docente italiana rispecchia la profonda crisi culturale e morale della nostro paese.

Il declino ci pervade in ogni sua forma.

Anonimo ha detto...

HANNO SPENTO LA FIAMMA

In questo mare di egoismo sociale, di disgregazione morale e di discriminazione culturale finalmente una radiosa notizia:

ce l'hanno fatta, i francesi ci sono riuscit!!!

I sostenitori dei dissidenti tibetani hanno spento la fiamma olimpica!!!

W IL TIBET, W I DIRITTI DI AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI.

Anonimo ha detto...

Sì, forzatibet! W il Dalai Lama e i monaci buddhisti!

Anonimo ha detto...

sì, anche in Italia spegniamo la fiamma ed accendiamo il tibet

Tommaso ha detto...

Povero asino, non volevo dire che i bambini italiani debbano cominciare l'algebra a 6 anni!!
Si è vero che i docenti sono in crisi a tutti i livelli di insegnamento, dall'asilo all'università e i motivi sono molteplici. Quello che volevo sottolineare era come sia inutile farcire la testa di uno studente con mille nozioni ma di "bassa qualità"; bisognerebbe puntare maggiormente su un'educazione di qualità piuttosto che di una di quantità.
Che senso ha la molteplicità delle materie e i programmi lunghissimi che non si riescono mai a completare quando i nostri bambini non sanno fare 2 conti e NON SANNO scrivere in ITALIANO? (si perché oltre al 3x7=20 c'è anche questo problemino...)
Ben venga la cultura in tutta le sue forme, musica, arte, educazione tecnica... ma prima le basi!
Certo per insegnare bene ci vogliono buoni maestri, "Il declino ci pervade in ogni sua forma" ma è un motivo sufficiente per arrendersi?!
Per cambiare bisogna cominciare da qualche parte. Meno nozioni ma studiate meglio e più rigore. LO studente non preparato va aiutato a migliorare non promosso e basta!

PS: Non voglio mettere in dubbio i tuoi studi scientifici ma io a 10 anni programmavo in basic con il mio vic20, e i conti li facevo da un pezzo.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con le tue precisazioni caro Tommaso.

Sulle capacità logico deduttive la media è 10 anni ma chiaramente c'è chi le acquisisce prima e chi dopo.

E comunque non credo che la tua programmazione in vic20 prevedesse implementazioni di teoremi geometrici o algoritmi di ordinamento in merge sort.

Anonimo ha detto...

Certamente l'autore del blog usa discrete argomentazioni, ma se poi scrive "pò" anzichè "po'" ... qui si predica bene e si razzola male!

Zambianchi 10 minuti in ginocchio sui ceci dietro la lavagna!!!

Anonimo ha detto...

Vabbè, Luca si riferiva al fiume... vero?