La strage del ragazzo finlandese, colpisce i “compagni” di scuola, così come le altre carneficine che sono avvenute negli ultimi anni.
La scuola è al centro del problema.
La scuola è una palestra di ardimento, dove si manifestano, si coltivano e si amplificano tutti i sentimenti che proviamo dentro di noi.
Il confronto con gli altri fa evidenziare però il carattere e le tendenze di ogni singolo studente.
Mettere in circolazione un video di un ragazzo che si autoriprende mentre spara a destra e a manca, dimostrando una particolare ferocia ed aggressività non può fare dormire tranquilli come vedere un film di topolino.
Permettere ad un ragazzo così di possedere un’ arma, dopo averlo interrogato all’ indomani del filmato, visto tra l'altro i precedenti è stato un errore gravissimo.
La capacità di creare un profilo psicologico di una persona non è da tutti…Vorrei o meglio, mi piacerebbe sapere se i genitori, i professori, gli amici dell’ omicida suicida, siano stati chiamati per un confronto con chi ha interrogato lo studente e perché non gli sia stata tolta la possibilità di detenere in casa l’ arma, fino a quando non fosse stata valutata la psicologia del killer.
Svolgere un lavoro per tanti anni può portare alla perdita di interesse verso lo stesso, i gesti, le domande, le richieste sono sempre le stesse, rientrano in una routine che a volte annoia e ci fa perdere di vista un caso diverso.
Diverso non è e non lo potrà mai essere per chi perde il figlio in questa maniera.
Tajani: «I raid anti-Houthi? Non abbiamo ricevuto alcun tipo di pressione,
ma il nostro sostegno per ora è solo politico» – Intervista al ''Corriere
della Sera''
-
Antonio Tajani, ministro degli Esteri: l’Italia ha subito pressioni per
partecipare all’offensiva militare di Stati Uniti e Gran Bretagna contro i
ribelli ...
1 anno fa
2 commenti:
giuste considerazioni
Sono parti strazianti di una vita sempre più allo sbando...
Posta un commento