domenica 18 maggio 2008

...TI GUARDO...O... TI TOCCO...

Prima di uscire di scena il ministro DEL TURCO ha messo tra le linee guida della legge 40 la possibilità di eseguire la diagnosi prenatale potendo prelevare una delle (8-16) cellule che formano l' embrione.


La legge recita che la diagnosi può essere eseguita solo dall' osservazione dell' embrione stesso. Nessuno fino a venerdì (on. Giovanardi) ne aveva parlato. Perchè?

L' argomento è molto delicato e non può essere modificato in fretta e furia, tenendo conto poi che dietro a questo, si cela la cura e l'impianto di embrioni e con questo le problematiche di tutte quelle coppie che decidono di sottoporsi alla procreazione medicalmente assistita.

8 commenti:

Mikael ha detto...

Leggendo questo articolo, mi trovo perplesso, non credevo che la politica potesse mettere mano in questo modo anche su questioni così estremamente importanti e tecniche. Mi rendo conto anche dell' importanza di generare ed applicare leggi su queste materie.

Anonimo ha detto...

Anche in questo caso, un ministro uscente ha voluto lasciare la sua impronta, con fuochi artificiali! Se si parla di imposte, tutto sommato è solo questione di portafoglio (è più ricco il mio, o il tuo, e il tuo è più ricco del mio solo perchè non rispetti le leggi e non paghi le tasse?), ma se vengono coinvolti argomenti così vicini al mistero della vita, le opinioni diventano sicuramente meno tangibili e più sfumate....Non ho parole, quando la scienza si vuole porre così vicina alla procreazione-programmazione della vita, inorridisco e temo nel futuro, non mio, ma sicuramente di quello dei miei figli. La formula del perfetto e dell'eterno, mi crea solo angoscia e paura. E non posso immaginare in alcun modo come potrà essere un mondo di uomini perfetti, perfettamente riproducibili!
La scienza deve essere al servizio dell'uomo, ma dove, come e quando deve arrendersi?

Luca Zambianchi ha detto...

PER MIKAEL:
troppe volte la politica è intervenuta in temi nei quali doveva stare fuori. Affrontare questo argomento specifico, cercando di risolverlo significa confrontare i pensieri e le esperienze di molti specialisti del settore: bisogna essere ricercatori, medici, etici, biologi, farmacologi, bioingegneri...ma non politici. Vedi, la poliotica potrebbe viziare un risultato: troppo a favore di idee estremamente liberiste dove si può fare tutto e di più sull' embrione, sul feto e sulla riproduzione assistita andando incontro a quello che la donna vuole e basta; oppure mantenere una posizione più cattolica conservatrice dove assolutamente si vietano e non si riconoscono i passi in avanti che la scienza ha fatto.
Ti posso garantire che è già difficile portare avanti progetti innovativi che si basano su esperienzein "vitro" o in animali, figurati sugli uomini. Sai quante volte capita che progetti scientifici vengono cassati per lotte interne tra colleghi? La rivalità, il volere emergere, essere il primo a fare un certo intervento chirurgico, essere il primo a sperimentare un farmaco...sono situazioni all' ordine del giorno che ostacolano il miglioramento di una ricerca. Se a questa aggiungi la discussione politica che abbiamo visto essere fatta troppo spesso di grandi discorsi che non portano anulla, il gioco è fatto. Esempio ne fu il nucleare...Ciao.

Luca Zambianchi ha detto...

PER L'EMERGENZA:
la scienza non si deve fermare. La ricerca non si deve fermare. La conoscenza della chimica molecolare non si deve fermare. La farmacologia non si deve fermare. L' etica ti deve frenare. Curare un embrione che può essere curato va benissimo. Modificare un embrione per fare diventare il nascituro altissimo, bellissimo, purissimo ed immortale mi sembra demenziale...eppure...Qui deve intervenire l' etica. Creare dei centri specializzati e riconosciuti per la fecondazione assistita significa dare prospettive ad una famiglia di avere un figlio. Tutto giusto, i tempi però devono essere chiari: se dopo un anno non hai avuto la possibilità di avere figli puoi accedere alla struttura. Non prima. Questa è l' etica.
Considera comunque una cosa, puoi creare due gemelli, puoi clonare due esseri, questi saranno identici in tutto e per tutto tranne che per una cosa: la mente.
La capacità che ognuno di noi ha nell' affrontare le varie situazioni della vita è estremamente personale e deriva dalla cultura, sensibilità, amore per il prossimo, disponibilità che giorno dopo giorno ci costruiamo e ci portiamo dentro di noi e che non potrà mai essere costruita o manipolata da nessuna mano umana.

Anonimo ha detto...

Mi trovo pienamente in accordo con Luca

Anonimo ha detto...

Caro Luca, di fronte ad argomenti così importanti, se me lo concedi, così esistenziali, mi arrendo........certo, la medicina, la scienza, la ricerca non devono fermarsi, anzi, devono cercare solo di migliorare, per migliorare la vita degli uomini e di tutti gli esseri viventi del pianeta. Ma chi potrà stabilire mai le priorità? E' meglio cercare di procreare/clonare un figlio di una coppia che naturalmente non ne può avere, o cercare di debellare malattie endemiche che ancora oggi uccidono bambini e adulti viventi?
Che la scienza possa progredire, sempre, magari fino ad arrivare a donare all'uomo il dono dell'immortalità, ma che la scienza non possa, nè oggi nè mai, dimenticare che popolazioni intere del pianeta muoiono ancora di fame, di guerre e di malattie comuni!
Scienza sì, purchè al servizio dell'umanità e non dell'egoismo, edonismo, del singolo!

Luca Zambianchi ha detto...

PER EMERGENZA:
la scienza deve essere al servizio di tutti. Tra qualche anno alcuni ciechi potranno vedere le figure più grandi, coppie sterili potranno diventare genitori, feti con malformazioni potranno essere curati ancora prima di nascere, è notizia di qualche giorno fa che l' atleta senza gambe andrà alle olimpiadi per disputare la gara dei 200 metri su pista. Tutte cose che fino a pochi anni fa erano impensabili. Grazie ai ricercatori.
Poi ci sono i drammi: popolazioni che muoiono di fame e a nessuno interessa, bambini che lavorano nelle miniere e che respirano la colla per bloccare la fame, i diritti umani che vengono calpestati. Grazie alla indifferenza.
Poi c' è l' autodistruzione: la guerra. Grazie al petrolio.
Siamo sempre alle solite cara emergenza, manca la morale e la voglia di risolvere le cose. A volte, purtroppo, la politica non aiuta...anzi.

Anonimo ha detto...

Mi sembra di capire che siamo d'accordo.....ricerca, scienza, medicina, che possano essere al servizio della vita, non del singolo, ma di tutti!
Il politico, al pari di tutti gli altri, non ha la bacchetta magica e non sempre può tradurre il pensiero in azione; però, rispetto al comune cittadino, ha sicuramente un'arma in più....può accedere ai centri del potere e può parlare e farsi sentire, può parlare e farsi ascoltare, a nome dei tanti che lo hanno votato. Cercando di perseguire non l'interesse di chi lo ha eletto, ma il benessere della collettività, che lui rappresenta........................Confido molto nel tuo lavoro, forza..e coraggio.....