venerdì 9 maggio 2008

SODDISFATTI O RIMBORSATI

Oggi mentre sfogliavo una rivista, il mio sguardo è caduto sul titolo di un articolo che ha colto la mia attenzione. Ora non perché sono un fanatico della politica ma per il semplice fatto di essere curioso riguardo a quello che mi circonda ho iniziato a leggerlo.
L’ Articolo in questione riguardava i Rimborsi Elettorali dei Partiti durante la passata e l’ odierna legislatura.
Cmq dopo averlo letto mi sono quasi pentito di averlo fatto, avevo appena assunto delle informazioni spiacevoli e il detto “a volte sarebbe meglio vivere nell’ ignoranza” mi è passato decisamente nella testa.
Ora forse alcuni di voi come me del resto si sarà domandato quanto costa una campagna ellettorale e chi la finanza, ma forse quasi ingenuamente come effettivamente sono non ho mai pensato ad un eventuale rimborso. La domanda è, chi paga? Indovinate un pò, Noi.
Nel 1993 un Referendum aveva chiesto agli Italiani un “parere” sulla legge dei finanziamenti pubblici e ovviamente (mi compiaccio del buon senso che prevale tra noi Italiani) questa legge è stata abrogata.
Oggi quindi non si parla più di “finanziamento pubblico ai partiti” ma di “rimborsi elettorali”, ma il referendum non chiedeva di cambiare nome alla legge ma la sua sostanza. E’ successo esattamente l’inverso: oggi il finanziamento pubblico ai partiti chiamato “rimborso” è aumentato in maniera esponenziale (circa il 600%).
Cerchiamo allora di riassumere i termini dell’ “imbroglio". Oltre allo sfruttamento illecito della volontà degli italiani che non votano, completano il quadro le seguenti anomalie. Nel 1999 l’istituto soppresso dalla volontà popolare rispunta fuori sotto la dizione «rimborso elettorale». Nessuno ha niente da eccepire: la previsione di un contributo alle spese elettorali di un partito è una cosa sacrosanta e democratica. Il rimborso viene calcolato in 800 lire per ogni voto ogni anno. L’arrivo dell’euro fa aumentare i prezzi di tutti i generi alimentari ma anche il rimborso ai partiti, che nel 2002 da 800 lire passa a un euro tondo per ogni voto. Ed allora la quota per ogni iscritto alle liste aumenta fino ad arrivare a cinque euro. Purtroppo come si è visto, dal 2006 i rimborsi raddoppiano in caso di fine anticipata, è si perché anche se la legislatura si è interrotta dopo nemmeno 2 anni con la rovinosa caduta del gorverno Prodi questo non sembra valere.
Ma si devono evidenziare anche alcuni rilievi formulati in materia della Corte dei Conti: risulterebbe che, a seguito della continua sovrapposizione dei rimborsi, vi sia una sostanziale differenza tra le spese dei partiti realmente effettuate e dichiarate in bilancio ed i rimborsi percepiti. Nel senso che questi ultimi sono quasi il doppio delle spese realmente uscite a fini elettorali. A questo punto chiaramente la caratteristica del rimborso elettorale viene a cadere. Il contributo diventa un vero e proprio finanziamento.
E la volontà popolare espressa con il referendum viene completamente scavalcata.
Secondo un recente articolo i partiti italiani sono i più cari d’Europa. Ogni anno assorbono 200 milioni di fondi pubblici, più delle presidenziali Usa. Dopo un lungo preambolo, dati alla mano del 2006:
I partiti di Destra nelle ultime elezioni hanno speso complessivamente 73 milioni di Euro e il Totale del Rimborso è o sarà di 246 milioni di Euro.
I partiti di Sinistra nelle ultime elezioni hanno speso complessivamente 33,5 milioni di Euro e il Totale del Rimborso è o sara di 210 milioni di Euro.
Facendo un paio di conti abbiamo:
- tot spese partiti: 106,5 milioni di euro.
- tot rimborso partiti: 456 milioni di euro.
Le varie spese della campagna elettorale del 2008 non sono ancora pubbliche.
Risultato paradossale nel 2009 i partiti prenderanno il rimborso per la nuova legislatura appena iniziata e continueranno a incassare quello per la precedente. 100 milioni ogni anno.
Dopo aver letto notizie del genere credo che come è successo a me possano spuntarvi domande da ogni singolo capello che avete in testa, io proverò a esporne un paio?

1) Referendum : A che serve il referendum se pòi non è il nostro parere che conta?
2) Siamo sicuri che la nuova legge sui "rimborsi" sia costituzionale?
3) Secondo voi si potrebbero finanziare in maniera diversa le campagne elettorali, senza bisogno
di rimborsare i partiti?

Mikael

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Mikael,
ti assicuro che di conti me ne intendo! Oltre a tutti i rimborsi pubblici, già bocciati e non voluti dagli italiani, i partiti possono godere di ulteriori vantaggi....possono godere dei tuoi versamenti a fondo perduto, che potrai detrarre dalle imposte sul reddito per importi di gran lunga superiori ai costi che invece, giustamente, sostieni per crescere tuo figlio!
Scusa la deformazione professionale, ma la misura è colma!

Anonimo ha detto...

Bravi Mikael ed Emergenza!

Avete ragione da vendere!

La misura è colma, basta dissanguare le nostre famiglie per mantenere questa masnada di parassiti che ci stanno portando al lento declino!!!

Tommaso ha detto...

A me interessa molto sapere se è COSTITUZIONALE.
Perché non lo chiediamo alla corte competente? ma come facciamo? Credo che servano un bel po di firme o qualcuno che possa porre direttamente la domanda alla corte, non so quale procedura bisogna seguire)