domenica 11 maggio 2008

SE POTESSI PARLARE A TREMONTI...

Gli chiederei di

1) Semplificare le leggi.
2) Rispettare lo statuto del contribuente
3) Non considerare il contribuente un nemico ma un amico che sostiene le spese dello Stato.
4) Considerare chi produce reddito non come colui al quale viene tolto la metà del reddito stesso.
5) Spiegare con chiarezza il perché si deve versare la metà del reddito: forse per mantenere le province, le regioni, l’ immondizia di Napoli ormai famosa in tutto il mondo e non sapere se domani avrò anch’ io la pensione.
6) Spiegare come la riduzione del cuneo fiscale sbandierata da Montezemolo e Prodi non abbia portato la tanto attesa risoluzione dei problemi delle imprese. La riduzione degli oneri fiscali per una azienda con 15-20 dipendenti è di circa 3000-4000 euro annui.
7) Ridurre la aliquota minima del 22% sul lordo a coloro i quali hanno un reddito di 1000 euro al mese e di caricarlo a coloro che hanno un reddito alto.( + di 100.000 euro).
8) Fare dedurre tutte le spese universitarie alle famiglie, non solo gli affitti concordati.

Per ottenere

quella chiarezza e rispetto delle regole che il governo precedente ci ha tolto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Luca, non è che gli possiamo chiedere anche di detrarci tutte e dico tutte le spese, limitandosi a tassare il netto rimasto nelle tasche degli italiani? Chiedo: non sarebbe più giusto?

Luca Zambianchi ha detto...

PER MORENA:
è già stato chiesto a gra voce più di uma volta. La risposta data fu abbastanza deludente. Il sistema è troppo difficile da attuare ma si sta lavorando per poterlo adottare. Vedremo. Sarebbe comunque un ottimo sistema per combattere l' evasione: non tanto per chi è iscritto nei registri della anagrafe tributaria ma per chi non risulta da nessuna parte. Sarebbe comunque bello potere cominciare ad usufruirne, almeno per cominciare a fare vedere qualche cosa di diverso, per coloro che hanno uno stipendio di 1000 euro al mese.

Anonimo ha detto...

come non essere solidali ai tuoi punti, ma basta voltarsi indietro e guardare all'ultimo governo Berlusconi per domandarsi come mai 5 anni fa no e ora sì?